A uccidere il ciclista Roganti è stata un’aritmia forse di natura genetica

L’autopsia ha evidenziato una serie di dettagli che dovranno essere approfondite. Il 21enne diventato da pochi giorni ‘pro’ per una squadra olandese era stato trovato senza vita venerdì nella sua casa di Spoltore

PESCARA – Simone Roganti, la 21enne speranza del ciclismo italiano trovato venerdì scorso senza vita nella sua casa di Spoltore, è morto per arresto cardiaco provocato da una aritmia che ha determinato una fibrillazione ventricolare.

E’ quanto emerso dall’autopsia a cui il 21enne ciclista pescarese è stato sottoposto oggi all’ospedale di Pescara da Cristian D’Ovidio, l’anatomo patologo salito già alla cronaca per aver lavorato nel caso del calciatore Piermario Morosini del Livorno, morto allo stadio di Pescara nell’aprile del 2012.

Roganti dunque avrebbe avuto un problema cardiaco: si è appreso anche che a provocare questa aritmia fatale è stato probabilmente un fattore genetico da accertare che avrebbe determinato la morte improvvisa, venerdì notte nella sua casa di Villa Santa Maria, frazione di Spoltore. Per meglio comprendere la dinamica del decesso sono stati effettuati anche dei prelievi istologici.

Roganti, portacolori della formazione marchigiana Continental MG. K Vis Colors for Peace, lunedì scorso aveva firmato un contratto da professionista con una squadra olandese. Correva in manifestazioni under 23 ma aveva partecipato a manifestazioni professionistiche. L’ultima gara a cui aveva partecipato era stato il 16 agosto il Gran Premio Capodarco di Fermo. Il 15 settembre avrebbe dovuto partecipare al Trofeo Matteotti di Pescara dove aveva già corso lo stesso anno.

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